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Istat: da Covid-19 impatto economico profondo

“L’impatto del Covid-19 sull’economia italiana è profondo ed esteso”. Lo rileva l’Istat, nella nota mensile. Dopo le riaperture del 4 maggio le imprese ancora chiuse sono 800 mila, circa una su cinque. Erano quasi la metà in pieno lockdown. Ma a pesare non solo solo le restrizioni prese su base nazionale, il crollo del commercio mondiale da solo sarà responsabile del -3% del Pil italiano nell’anno in corso. Morale pessimista per i frequentatori dei social: “nel corso del mese di aprile, l’indice del ‘social mood’ – che guarda ai tweet – sull’economia ha mostrato un ulteriore peggioramento delle percezioni giornaliere sull’andamento dell’economia, con marginali segnali di inversione di tendenza a fine mese”, fa sapere l’Istat.

Nel mese di marzo l’Istat stima un calo su febbraio delle vendite al dettaglio pari al 20,5% in valore ed al 21,3% in volume. A determinare l’eccezionale calo sono le vendite dei beni non alimentari, che diminuiscono del 36,0% in valore e del 36,5% in volume, mentre quelle dei beni alimentari sono stazionarie in valore e in lieve diminuzione in volume (-0,4%). Su base tendenziale, a marzo, si registra una diminuzione delle vendite del 18,4% in valore e del 19,5% in volume. Anche in questo caso sono le vendite dei beni non alimentari a registrare il calo maggiore (-36,0% in valore e in volume), mentre risultano in crescita quelle dei beni alimentari (+3,5% in valore e +2,1% in volume). Nel primo trimestre del 2020, le vendite al dettaglio registrano un calo del 5,8% in valore e del 5,9% in volume rispetto al trimestre precedente. Diminuiscono le vendite dei beni non alimentari (-11,6% in valore e -11,5% in volume), mentre le vendite dei beni alimentari registrano variazioni positive (rispettivamente, +2,0% in valore e +1,9% in volume).

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