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Genova, un mese dopo il crollo del ponte Morandi

Allo scoccare delle 11.36 gli abitanti si raduneranno per osservare insieme un minuto di silenzio a un mese esatto dal crollo del ponte Morandi a Genova. Un momento di raccoglimento per ricordare le 43 vittime della tragedia che lo scorso 14 agosto  ha cambiato per sempre la storia di Genova e non solo.

Oggi sarà il giorno del silenzio, l’unica voce sarà quella delle campane cittadine con i loro rintocchi e delle sirene del porto, che suoneranno in memoria delle vittime.

“Genova non attende auguri o rassicurazioni ma la concretezza delle scelte e dei comportamenti”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un intervento sulla Stampa e Secolo XIX. La città “è stata colpita da una tragedia inaccettabile” e “ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta. Bisogna farlo in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo di competenza”. L’immagine che la città ha dato di sé, “in quei giorni di lutto e di smarrimento non è stata soltanto di profondo dolore, ma anche di grande solidarietà e di forza d’animo”, ha aggiunto. “Quella stessa solidarietà, alta, responsabile, coraggiosa, disinteressata, che ha caratterizzato i genovesi e i soccorritori”, è “la chiave di volta per superare la condizione che si è creata”. Con un impegno collettivo, nazionale e locale, pubblico e privato, perché “ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta”.

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