
I prefetti potranno chiedere la collaborazione delle Asl ed avvalersi degli Ispettori del lavoro per controllare l’osservanza delle precauzioni “dettate per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la sussistenza di adeguati livelli di protezione dei lavoratori”. Lo indica la circolare firmata dal capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi, in seguito all’entrata in vigore del decreto Conte del 10 aprile scorso che contiene misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus fino al 3 maggio.
Fino all’8 aprile le prefetture hanno ricevuto 105.727 comunicazioni di prosecuzione di attività da parte delle imprese in seguito al lockdown del Covid-19; per 38.534 è in corso l’istruttoria; per 2.296 è stato adottato il provvedimento di sospensione. Lo indica una circolare inviata ai prefetti dal capo di Gabinetto del ministero, Matteo Piantedosi, in seguito all’entrata in vigore del decreto Conte del 10 aprile scorso che contiene misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus fino al 3 maggio.
I prefetti accelerino le istruttorie sulle richieste di autorizzazione a proseguire l’attività presentate dalle aziende. Lo indica una circolare inviata ai prefetti dal capo di Gabinetto del ministero, Matteo Piantedosi, in seguito all’entrata in vigore del decreto Conte del 10 aprile scorso che contiene misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus fino al 3 maggio.
Il decreto amplia le attività consentite rispetto alla precedente normativa. E per una serie di queste (come gli impianti per l’industria dell’aerospazio e della difesa e delle altre attività strategiche per l’economia nazionale) il nuovo provvedimento prevede che basti il sistema della “preventiva comunicazione al prefetto”, mentre in precedenza occorreva “il meccanismo dell’autorizzazione”.