
“La situazione epidemiologica è nettamente migliorata – ha detto il presidente dell’Istituto Silvio Brusaferro -, ma c’è una circolazione del virus che continua e di cui tener conto, e ci vuole cautela nelle misure di riapertura. Il numero dei casi di Covid-19 si sta riducendo dappertutto, ma è ancora necessaria prudenza rispetto alle misure di riapertura perché la situazione è diversificata nel Paese”.
“La curva mostra che i sintomatici si riducono, ma ci sono ancora casi, anche questi però in riduzione. Aumenta l’utilizzo dei tamponi. Crescono gli asintomatici o coloro che hanno patologie lievi e si riducono i pazienti critici. Inoltre le età più avanzate, con più patologie, sono a maggior rischio mortalità”.
La maggiore concentrazione dei casi “si ha nelle Rsa, a livello familiare e al lavoro”, ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Brusaferro. Inoltre, ad aprile, ha detto, “sono aumentati i casi tra le donne”.
Al Nord e in Lombardia l’epidemia “è partita molto prima, di sicuro a gennaio e forse anche prima”. Il dato è emerso alla conferenza stampa all’Istituto superiore di sanità sull’andamento epidemiologico di Covid-19.
“L’indice di contagio in Italia è tra 0,2 e 0,7 ma ci vuole poco a tornare sopra la ‘soglia’”, ha affermato il ricercatore Merler.
In Lombardia “ci sono centinaia di casi che hanno avuto sintomi prima di febbraio”, ha spiegato Stefano Merler dell’Istituto Kesler alla conferenza stampa all’Iss. “Credo – ha detto – ci siano state introduzioni multiple del virus, e ciò spiega come mai al 20 febbraio ci siamo trovati già con centinaia di casi”.